—————— Da quanto tempo fai parte di Sitma?
Quasi un anno
—————— Che percorso formativo hai affrontato?
Sono un ingegnere gestionale e tutte le mie precedenti esperienze lavorative sono legate agli ambiti procurement, purchasing e logistica, già sin dal tirocinio per la tesi.
—————— Di cosa ti occupi in Sitma?
In Sitma sono un project buyer.
—————— Qual è l’aspetto più stimolante del tuo lavoro? Cosa hai portato in Sitma?
L’aspetto più stimolante del mio lavoro è sicuramente quello di poter seguire progetti importanti dall’inizio alla fine ed essere parte integrante del team di progetto. Credo che quello che ho portato in Sitma sia proprio legato a questo tipo di approccio a 360° sul progetto, tipica del project buyer, figura che è stata introdotta in Sitma proprio grazie al mio inserimento.
—————— Cosa ti lega particolarmente all’azienda? Quali valori condividi e quali pensi che siano quelli su cui puntare?
Sitma è una realtà in continua evoluzione che è in grado di reiventarsi pur mantenendo salde le sue radici e questo è uno degli aspetti che più condivido. Ritengo che, di pari passo con i cambiamenti di mercato e l’evoluzione del business, anche l’organizzazione aziendale e i processi interni debbano di conseguenza mutare. Questo è quello che sto vedendo accadere in Sitma ed è assolutamente un aspetto su cui puntare, anche investendovi tempo e risorse.
—————— Cosa fai nel tempo libero?
Il mio hobby principale è sicuramente la musica. Nel mio tempo libero suono la chitarra e le percussioni.
—————— Come ti descriveresti? Hai un motto? Se sì, qual è?
Sono una persona molto determinata, solare ed amo stare in mezzo alla gente. Il mio motto è “Be the change that you wish to see in the world”.
—————— Il Covid-19 in Sitma: che cosa ti ha portato? Quali sfide hai dovuto affrontare e come le hai affrontate? Qual è il lato positivo di questa situazione?
Per quanto mi riguarda, il Covid-19 in Sitma è significato affrontare il lavoro in smart e personalmente, per il tipo di attività di cui mi occupo, non credo ci sia stato alcun impatto. Video call e incontri da remoto capitavano già prima della pandemia, ma sicuramente l’azienda ha dovuto potenziare i sistemi in questo senso affinché tutti potessero averli a disposizione e credo questo sia stato l’aspetto più positivo. Ritengo che lo smart working debba diventare uno strumento da utilizzare anche dopo la fine della pandemia perché, se utilizzato nelle giuste modalità, ha tantissimi aspetti positivi, quello ecologico in primis.